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BIOMEDICINA

Con lo zaino in spalla, le scienze biomediche in testa e la determinazione nel cuore, percorrevo 1500 km, camminando e confondendomi tra i pellegrini, verso Santiago fino a portare a casa la Compostela ma non solo quella! La mia ricerca indipendente dava ottimi risultati assieme alle analisi di analisi dei fluidi e di composizione corporea che avevo condotto su un gruppo di camminatori. Vidi con i miei occhi gli stessi pazienti sommersi da farmaci e da credenze scientifiche limitanti guarire miracolosamente. Ferite di una psoriasi cronica, patologie reumatiche e perfino un caso di cancro in situ regredirono durante i 2 mesi di cammino continuativo, immersi nella natura e accolti nei villaggi e ostelli come eroi. Alcuni ritrovarono perfino se stessi o meglio il loro valore e forza dimenticati. Un miracolo si ma della natura. L’uomo è un ecosistema interconnesso -vicendevolmente e in modo non lineare- all’ambiente e alle relazioni con esso e sociali. In termini più semplici sarebbe prepotente e scorretto pensare di poter curare una patologia solamente con il farmaco. E’ necessario indagare la causa che la biomedicina, la medicina integrata e la psiconeuroendocrinoimmunologia intendono come la relazione uomo ambiente. Essa cambia persino l’espressione genica pertanto anche un destino forse già definito infausto dalla scienza occidentale. Oggi l”oriente e l’occidente, l’antico e il moderno tendono ad incontrarsi e si integrano per ridisegnare l’unicità o olismo umano anche in medicina. Dott.ssa Elena Sbarluzzi

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